LA STORIA DI SANTA GEMMA GALGANI

Gemma Galgani nacque il 12 marzo 1878 nacque a Borgonuovo, frazione del comune di Capannori (LU), figlia del farmacista Enrico Galgani e Aurelia Landi. La famiglia del padre era una delle più antiche famiglie della provincia di Lucca.

Gemma fu battezzata il giorno dopo la nascita, come era tradizione all’epoca, con il nome di Gemma Umberta Pia Galgani. Secondo un aneddoto il secondo e terzo nome fu scelto dal nonno di Gemma, Carlo, in onore dell’Italia e della Chiesa: Umberta era in onore del nuovo re d’Italia Umberto I° e Pia dell’appena morto Papa Pio IX. Il primo nome venne invece scelto dallo zio paterno di Gemma, Maurizio, ma la madre non era d’accordo in quanto non esisteva alcuna santa di nome Gemma; si convinse a battezzarla con questo nome solo quando il parroco di Borgonuovo, Olivo Dinelli, le disse che sua figlia sarebbe potuta diventare santa, riempiendo il vuoto.

Poco tempo dopo la nascita di Gemma, nell’aprile 1878, la famiglia Galgani si trasferì a Lucca in via de’ Borghi per far studiare i figli. Dico “figli” perché poco dopo il trasferimento nacquero altri figli ai Galgani: Angelina, Giulia e Tonino. Per guadagnare di più il padre comprò una nuova farmacia a Lucca.

Nel 1880 Gemma cominciò ad andare all’asilo di Elena e Ersilia Vallini. Fin dal tempo dell’asilo Gemma mostrò di avere molta intelligenza e fede.

Tra il 1884 e 1885 Gemma e suo fratello Gino fecero catechismo dall’amica di famiglia Isabella Bastiano e impararono le devozioni e a leggere e scrivere dall’educatrice Carlotta Landucci. Anche in questi anni Gemma dimostrò una grande intelligenza, infatti già a 5 anni riusciva a leggere l’intero breviario per l’ufficio della Madonna e i defunti.

Foto del 1885 di Gemma con la sorella minore Angelina.
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Ma la sfortuna si abbatté sulla famiglia Galgani: la madre di Gemma si ammalò di tisi e fu costretta a rimanere tutto il tempo a letto. Nel periodo in cui la madre si ammalò sua madre, Gemma si stava preparando per fare la Cresima, ma non volle rinunciare a farla, arrivando persino a fare catechismo davanti al letto dove stava la madre. Il 26 maggio 1885 Gemma fece la Cresima nella Chiesa di San Michele in Foro di Lucca. Durante il sacramento Gemma sentì per la prima volta una voce interiore, detta teologicamente Locuzione Interiore; questa le disse:<<Me la vuoi dare la mamma?>>, Gemma rispose:<<Sì, ma se prendete anche me>>, allora la voce le disse:<<No, dammela volentieri la mamma tua. Tu ora devi rimanere con il babbo. Te la condurrò in cielo sai? Me la dai volentieri?>>; Gemma non poté far altro che rispondere sì.

Poco dopo la Cresima di Gemma i medici fecero allontanare dalla casa i bambini dei Galgani, in quanto la madre di Gemma era peggiorata e stava per morire. I bambini stettero per alcuni mesi, fino alla morte della madre (17 settembre 1886), a casa degli zii paterni Elena ed Antonio Landi.

Dopo il ritorno a casa, il padre di Gemma decise di farle continuare gli studi: prima nella scuola privata delle sorelle Mencacci e poi nella Scuola Comunale di Foggia.

Nel 1887, a 9 anni, Gemma doveva fare la Prima Comunione. Per essere preparata al sacramento, fu portata nel convento delle Suore Oblate dello Spirito Santo per fare catechismo. Tra chi gli insegnava catechismo vi era Camilla Vagliensi, che le leggeva un brano del Vangelo al giorno; quando gli lesse il brano sulla Passione gli venne la febbre per un giorno intero. Il suo confessore e guida durante questo periodo fu monsignor Giovanni Volpi.

Dopo il ritiro tra le suore, il 17 giugno 1887, poté finalmente fare la Prima Comunione. Ma Gemma e il monsignor Volpi rimasero molto legati e lui la riceveva una volta alla settimana.

Nel 1889 suo padre decise di farle fare continuare gli studi nel convento delle Suore Oblate dello Spirito Santo. Fu alunna della fondatrice dell’ordine, Elena Guerra, che le insegnava Storia sacra, Storia ecclesiastica, francese e italiano.

Mentre era studente dalle Suore Oblate, Gemma strinse amicizia con una delle suore, Giulia Sestini, che, come Camilla Vagliensi mentre si preparava per la Comunione, la faceva meditare sulla Passione di Gesù Cristo.

Gemma (con l’aureola) durante una lezione di Elena Guerra.
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Ma stava per arrivare altro dolore a Gemma: Gino, che intanto era diventato un seminarista, si ammalò come la madre di tisi e morì l’11 settembre 1893. Gemma ebbe un profondo crollo, che la portò a ammalarsi volontariamente di tisi per morire, indossando sempre gli abiti di Gino. Rimase malata per 3 mesi, ma riuscì miracolosamente a guarire; ma, essendo debole, non poté più andare a studiare dalle Suore Oblate. Per continuare a studiare andava in una scuola religiosa serale.

Per affrontare le spese di cura per la madre di Gemma e Gino, il padre di Gemma fece molti debiti e fu costretto a vendere tutte le proprietà dei Galgani e trasferirsi in una casa più modesta. Poi gli venne il cancro alla gola, per cui morì l’11 novembre 1897. Subito dopo la morte del padre di Gemma, i suoi creditori si fiondarono in casa sua e presero tutti i beni presenti. A guidare i figli dopo la morte del padre fu Gemma.

Gemma e i suoi fratelli a causa della povertà dovettero trasferirsi in via Biscione (l’attuale via Gemma Galgani) 31. Poco dopo essersi trasferiti, a Gemma venne diagnosticata l’osteite alle vertebre lombari e un ascesso agli inguini, che le paralizzarono le gambe, e un’ otite media, che le provocava un forte mal di testa. Mentre era a letto Gemma fu visitata dal venerabile Gabriele dell’Addolorata.

Giulia Sestini, maestra di Gemma prima che andasse dalle Suore Oblate, sotto consiglio del monsignor Volpi, propose a Gemma di fare una novena (clicca qui per il significato) a santa Margherita Maria Alacoque. Durante la novena Gemma sentì di nuovo la sua voce interiore, che le promise di farla guarire. E, miracolosamente, poco dopo guarì.

Dopo essere guarita, l’1 maggio 1899, andò nel monastero delle suore Visitandine di Lucca per fare alcuni esercizi spirituali e desiderosa di entrare nell’ordine, ma non si sentì a suo agio in quanto era famosissima per il miracolo della guarigione e non riusciva nemmeno a pregare in pace; così tornò a casa.

Sempre nel 1899, Gemma conobbe e divenne amica di Cecilia Giannini, una donna anziana sorella di un farmacista. Dopo poco tempo, Gemma cominciò a frequentare con molta frequenza l’abitazione della famiglia Giannini, che si affezionò a lei; così tanto che decisero di ospitarla stabilmente nella loro casa.

In casa Giannini, tra il febbraio e il maggio del 1901 Gemma scrisse le sue memorie, che intitolò “Il quaderno dei miei peccati”. Durante il 1902 disse di aver combattuto il demonio, mostrando come prova ferite e abrasioni in tutto il corpo, e di aver avuto un colloquio estatico con Gesù Cristo, che gli disse di fondare un convento delle Suore Passioniste a Lucca.

Nel 1902, dopo la Pentecoste, la salute di Gemma peggioro di nuovo. Costretta ancora a letto, il 10 aprile 1903 Gemma ebbe una dolorosissima estasi. Morì il giorno dopo, a soli 25 anni.

Il monastero passionista che voleva Gesù Cristo nel colloquio estatico venne eretto pochi mesi dopo la morte di Gemma. All’interno di esso venne seppellita Gemma, vestita con la tonaca delle Suore Passioniste.

Gemma Galgani fu beatificata il 14 maggio 1933 e poi, il 2 maggio 1940, santificata da Papa Pio XII.

ANALISI TRA STORIA E RELIGIONE

Politici 

Umberto I° di Savoia
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Re d’Italia (1878-1900)

Alessandro Tucci

Sindaco di Lucca (1878-1883)

Achille Pucci

Sindaco di Lucca (1883-1888)

Umberto De Nobili

Sindaco di Lucca (1888)

Giuseppe Atti

Sindaco di Lucca (1888)

Enrico Del Carlo

Sindaco di Lucca (1888-1896)

Carlo Pierantoni

Sindaco di Lucca (1896-1897)

Stanislao Testoni

Sindaco di Lucca (1897)

Giulio Cesare Pampari

Sindaco di Lucca (1897-1898)

Cesare Spada Cenami

Sindaco di Lucca (1898)

Carlo Pierantoni

Sindaco di Lucca (1898)

Giovan Battista Carrara

Sindaco di Lucca (1898-1900)

Giulio Lippi

Sindaco di Lucca (1900-1903)

Santi

Foto di Santa Gemma Galgani nel 1902, a 24 anni.
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Santa e mistica (1878-1903)

FONTI MOLTO ATTENDIBILI:

Il quaderno dei miei peccati, memorie scritte dalla stessa Gemma Galgani nel 1901

Per saperne di +:

Gemma Galgani

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