LA STORIA DI SANT’ORSO DI AOSTA

Oggi, 1 febbraio, la Chiesa Cattolica commemora Sant’Orso di Aosta. Ma chi era esattamente? In questo articolo vi parlerò della vita di questo santo altomedievale.

Sant’Orso nacque nel corso del V secolo – la data esatta è sconosciuta – e, molto probabilmente, era di origine irlandese.

Andò a stabilirsi ad Aosta, e qui divenne sacerdote e custode presso la chiesa di San Pietro, che anni dopo sarebbe divenuta la tuttora esistente collegiata dei Santi Pietro e Orso (clicca qui per vedere il luogo su Google Maps).

Le fonti agiografiche riguardanti Sant’Orso sono poche. Tra queste, si annovera la Vita Beati Ursi (in italiano, “Vita di Sant’Orso”), opera anonima di cui ci pervengono due versioni: una più antica e breve, risalente al VIII-IX secolo circa, e una più estesa e dettagliata, risalente al XIII secolo.

All’interno di questa agiografia, Orso è descritto come una persona umile, semplice e calma. La sua era una vita solitaria e caratterizzata principalmente dalla preghiera. Tuttavia, si dedicava frequentemente anche a semplici gesti caritatevoli, visitando i malati e fornendo aiuti sia spirituali che materiali a poveri, orfani e vedove.

Coltivava inoltre un piccolo orto, il cui raccolto veniva da lui diviso in tre parti: una per i poveri, una per sé e una per gli uccelli. Uccelli che, narra la tradizione, dopo aver ricevuto da Orso la loro porzione del raccolto, si posavano riconoscenti su di lui.

La Vita Beati Ursi parla anche di alcuni prodigi che Sant’Orso avrebbe compiuto. In particolare, una volta, il torrente Buthier era esondato e le sue acque, già giunte alle mura della città, stavano per inondare anche Aosta. Allora Orso, messosi a pregare, avrebbe tracciato il segno della croce sulle acque, fermandole miracolosamente.

Un’altra volta, invece, mentre una forte siccità si abbatteva sulla valle, Orso, battendo il suo bastone contro una roccia, sarebbe stato in grado di farvi sgorgare una sorgente. Quest’ultima è identificata dalla tradizione in una sorgente detta Fontaine Saint-Ours (in italiano, “Fontana di Sant’Orso”) situata a Busséyaz – frazione di Aosta -, all’interno di un parco denominato Parc Fontaine Saint-Ours. A fianco della sorgente, inoltre, sorge una cappella, costruita nel 1649.

Così come per quella della sua nascita, anche la data di morte di Sant’Orso è avvolta dall’incertezza. Mentre pare quasi certo che morì di un 1° febbraio, non si sa in quale anno, con alcuni studiosi che ritengono sia il 529.

IL CULTO

Orso è venerato come santo dalla Chiesa Cattolica che, come accennato all’inizio di questo articolo, lo commemora ogni anno il 1° febbraio.

Tradizionalmente, Sant’Orso viene invocato contro le malattie del bestiame, le alluvioni, la siccità, i parti difficili, i dolori alla colonna vertebrale e i reumatismi.

Il culto di Sant’Orso – già ampiamente presente nel X-XI secolo, e ancor oggi molto sentito in Valle d’Aosta -, cominciò a diffondersi anche al di fuori della valle nel XII secolo, raggiungendo anche l’attuale Cantone Vallese (in Svizzera), la Savoia e Annecy (entrambi situati nell’attuale Francia), oltre che le diocesi di Torino, Ivrea, Vercelli e Novara.

Sant’Orso è patrono dei comuni valdostani di Jovençan, Cogne e Derby. Nonostante sia la città in cui visse, non è divenuto patrono di Aosta, titolo invece ricoperto da San Grato, vescovo della città nel V secolo.

Tuttavia, ad Aosta gli è stata dedicata la Foire de Saint-Ours (la Fiera di Sant’Orso), grande fiera che si svolge ogni anno nel centro della città il 30 e il 31 gennaio. Si svolge sin da attorno all’anno Mille, e al suo interno è possibile trovarvi numerosi prodotti tipici dell’artigianato e dell’enogastronomia valdostani.

Per saperne di +:

Orso di Aosta – Wikipedia

Sant’Orso di Aosta – santiebeati.it

Fiera di Sant’Orso – Wikipedia

Sito ufficiale della Fiera di Sant’Orso

Parc Fontaine Saint-Ours (il parco che contiene la Fontana di Sant’Orso) – Comune di Aosta

Collegiata di Sant’Orso – Wikipedia