SAN SILVESTRO, IL SANTO DELLA VIGILIA DI CAPODANNO

In questo articolo vi parlerò della vita di Silvestro I, trentatreesimo Papa e santo la cui ricorrenza cade oggi, 31 dicembre.

Non si sa quando San Silvestro sia nato. Poco si sa anche della famiglia da cui proveniva. Il Liber Pontificalis – una raccolta di biografie dei papi risalente al VI-VII secolo – riporta che suo padre fosse un romano di nome Rufino. Sua madre, secondo invece gli Actus Silvestri – un testo dal carattere leggendario dedicato a Silvestro -, sarebbe invece stata una donna di nome Giusta. Pressoché sconosciute e circondate di aneddoti leggendari sono anche la sua giovinezza e la sua vita prima di divenire pontefice.

Di certo ci fu che il 31 gennaio del 314, a seguito della morte – avvenuta in quello stesso mese – del predecessore Milziade, Silvestro venne consacrato vescovo di Roma e Papa della Chiesa Cattolica.

Milziade, papa dal 2 luglio 311 al 10 gennaio del 314 e predecessore di Silvestro.
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Quello in cui Silvestro divenne Papa era un periodo di grandi e importanti cambiamenti per la Chiesa. L’anno precedente l’imperatore Costantino aveva sancito con l’editto di Milano la legalizzazione del Cristianesimo, ponendo ufficialmente fine a secoli di persecuzioni contro i cristiani. Inoltre, anche lo stesso Costantino si era avvicinato al Cristianesimo, che cominciò a diffondersi rapidamente su larga scala in tutto l’Impero. La vecchia Roma pagana si stava trasformando in cristiana, facendo assumere alla Chiesa una grande importanza anche dal punto di vista politico.

Diversi racconti medievali dal carattere leggendario dipingono Silvestro come una figura forte, protagonista di gesta notevoli, tra le quali la convocazione del primo Concilio di Nicea e la conversione dell’imperatore Costantino al Cristianesimo. La realtà fu tuttavia molto diversa.

Rappresentazione moderna di Papa Silvestro I
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La figura di Costantino, divenuta estremamente popolare presso i cristiani, fu infatti causa, in un certo senso, di una flebile incidenza politica da parte di Papa Silvestro. L’imperatore arrivò anche a intromettersi – talvolta addirittura a sostituirsi a Silvestro – in diverse questioni religiose che di norma sarebbero state di pertinenza del Papa.

Un primo eclatante esempio di questo comportamento lo si ebbe nell’agosto del 314, a pochi mesi dall’insediamento di Papa Silvestro. In quel periodo vi furono dei tumulti nella provincia d’Africa (attualmente corrispondente all’incirca alla Tunisia, a parte della Libia e dell’Algeria) da parte dei donatisti, un movimento religioso considerato eretico dalla Chiesa, causati dal malcontento generato in questi ultimi da un sinodo convocato l’anno precedente da Papa Milziade, nel quale erano stati sconfitti. Costantino decise di intervenire e, scavalcando il Papa, indisse un concilio ad Arles (attuale Francia, clicca qui per vedere sulla mappa), presso il quale si riunirono vescovi di diverse fazioni religiose, che giunsero alla decisione di condannare i donatisti ed espellerli dalla Chiesa.

Al concilio non furono tuttavia invitati né il clero romano né lo stesso Papa Silvestro, il quale ricevette solamente una lettera da parte dei vescovi partecipanti.

Moneta romana del 327 circa, rappresentante, da un lato, l’effige dell’imperatore Costantino I, dall’altro il monogramma di Cristo.
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Un altro esempio lo si ebbe poi nel 325. In quel tempo si cominciò a diffondere in tutto l’Impero una nuova dottrina, quella dell’Arianesimo. Dottrina che aveva avuto origine ad Alessandria d’Egitto da parte del presbitero Ario, il quale negava l’essenza divina di Cristo. Nonostante lo stesso Ario fosse stato scomunicato e la sua dottrina fosse già stata considerata eretica dalla Chiesa, l’Arianesimo continuò a diffondersi largamente. Il patriarca di Alessandria, Alessandro, chiese quindi aiuto a Papa Silvestro. Quest’ultimo tuttavia non fece in tempo a decidere cosa fare, che Costantino inviò ad Alessandria il vescovo Osio di Cordova e convocò per il 14 giugno un grande concilio, a cui furono invitati tutti i vescovi, oltre trecento. Quel concilio fu appunto il primo di Nicea, la cui paternità, come già accennato, fu attribuita erroneamente da parte delle fonti leggendarie a Silvestro.

A presiedere il concilio era Osio di Cordova. Costantino era il presidente onorario. Papa Silvestro non era invece presente, ufficialmente a causa di problemi legati alla sua anzianità. Fu tuttavia rappresentato da dei legati.

Il concilio si concluse con la condanna definitiva dell’Arianesimo e alcuni importanti cambiamenti nella dottrina della Chiesa; tra i quali spicca sicuramente l’adozione del cosiddetto Credo del primo Concilio di Nicea, alla base dell’attuale Credo presente nella liturgia cattolica.

Icona ortodossa rappresentante il Primo Concilio di Nicea.
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Tuttavia, nonostante tutto ciò, il pontificato di Papa Silvestro I non fu del tutto privo di azioni di una certa importanza. Silvestro fu infatti promotore della costruzione di diversi luoghi di culto a Roma. Tra questi spiccano la Basilica di Santa Croce in Gerusalemme – originariamente detta del Sessorium, ossia la residenza della madre di Costantino, Sant’Elena -, la basilica di San Giovanni in Laterano, diverse chiese edificate presso le tombe dei martiri, la Basilica di San Paolo fuori le mura e la chiesa in titulus Equitii – attualmente nota come Basilica dei Santi Silvestro e Martino ai Monti -.

Inoltre, secondo il già citato Liber Pontificalis, fu su suggerimento di Silvestro che Costantino fece erigere l’antica Basilica di San Pietro in Vaticano, che conservava i resti del santo e primo Papa.

Dal punto di vista più strettamente religioso, Silvestro contribuì alla creazione di alcuni aspetti della liturgia cristiana. Si occupò infatti della creazione della prima schola cantorum, scuola corale.

La Basilica di San Paolo fuori le mura ai giorni nostri.
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Dopo ventun anni di pontificato, Silvestro si spense il 31 dicembre del 335. Le sue spoglie vennero sepolte in una chiesa che fece egli stesso erigere presso le Catacombe di Priscilla.

Nel Cattolicesimo la sua ricorrenza cade il 31 dicembre ed è considerato patrono dei muratori e dei tagliapietre. Presso gli ortodossi e i cattolici orientali è invece commemorato il 2 gennaio.

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