LA SINAGOGA

La sinagoga è il luogo di culto dell’Ebraismo (vedi Ebraismo). Ve ne è una per ogni comunità e, di conseguenza, sono presenti in quasi tutto il mondo.

REQUISITI PER LA CREAZIONE E IL MANTENIMENTO DI UNA SINAGOGA 

Innanzitutto, per creare una sinagoga si devono avere 2 cose: un rotolo della Torah e almeno 10 uomini (da 13 anni in su) che la frequentino. Se una sinagoga già esistente ha meno di 10 uomini che la frequentino viene dismessa. Al giorno d’oggi spesso le sinagoghe dismesse diventano musei della cultura ebraica; un esempio è il Museo Ebraico di Venezia (clicca qui per la homepage del museo).

GLI SCOPI DELLA SINAGOGA

E’ riduttivo dire che la sinagoga sia solo un luogo di preghiera e celebrazione di riti. Essa è infatti anche un luogo dove i membri della comunità si riuniscono e discutono (infatti la parola “sinagoga” deriva dal greco e significa “casa di riunione”) e un luogo di insegnamento per i bambini della comunità (l’insegnante è il rabbino).

LE PREGHIERE E LA FUNZIONE DELLO SHABBAT

Un ebreo dovrebbe recarsi a pregare in sinagoga 3 volte al giorno, ma al giorno d’oggi, dato che non tutti hanno tempo, si è deciso che la preghiera può essere svolta in casa o al posto di lavoro.

E’ obbligatoria invece la presenza alla funzione dello Shabbat, il giorno di riposo ebraico corrispondente al sabato del calendario gregoriano. Durante la funzione dello Shabbat viene letta cantando in ebraico la lettura settimanale della Torah sulla Bimah, che può essere letta sia dal rabbino sia da un uomo tra i presenti scelto da loro.

LA TORAH, L’UNICO OGGETTO SACRO DELLA SINAGOGA

Credo sia opportuno parlare del rotolo della Torah, l’unico oggetto sacro presente nella sinagoga. Esso è conservato nell’arca-armadio, un armadio coperto da un velo incastonato nel muro orientale della sinagoga).

I rotoli della Torah sono ancora oggi scritti a mano da uno scriba senza scrivere le vocali. Per copiare una Torah ci vogliono mesi, se non anni, considerando che ad ogni minimo errore deve essere rifatta tutta daccapo. L’ultima parola della Torah viene calcata sul foglio dallo scriba senza inchiostro. Il rotolo incompleto viene portato alla sinagoga e accolto da una festa, durante la quale lo scriba ricalca con l’inchiostro l’ultima parola, facendo diventare il rotolo sacro e intoccabile.

Essendo intoccabile, durante la funzione dello Shabbat il rotolo della Torah viene trasportato tramite 2 lunghi manici di legno su cui è avvolto e letto tenendo il segno con uno yad, un bastoncino, spesso di argento, con sulla punta una piccola mano con l’indice teso. Al termine della lettura si celebra un rito che potrebbe sembrare bizzarro: la Torah viene “vestita” con un mantello, una sfarzosa corona e due campanelli d’argento portati ai bambini della comunità e riposta così nell’arca-armadio.

Lettura della Torah in una sinagoga. Notare lo yad che impugna il lettore a destra e i manici di legno.
By Roylindman (Template: Roy Lindman) [CC BY-SA 3.0 or GFDL], via Wikimedia Commons
ARCHITETTURA DELLA SINAGOGA

ESTERNO

Facciata della Sinagoga Centrale di Milano, risalente al 1892.

Le sinagoghe del Medioevo avevano erano costruite orientate verso Gerusalemme, verso la quale gli ebrei si orientavano per pregare. Mentre le sinagoghe dei periodi più successivi, come quella della foto sopra, si è smesso di orientarle in questo modo appositamente.

Nella sinagoga, sia sulla facciata sia all’interno, non vi è la presenza di rappresentazioni di uomini, animali o piante: al massimo vi sono versi della Bibbia ebraica scritti sulle pareti o disegni astratti. Questo è perché la religione ebraica vieta di creare idoli e icone e, inoltre, potrebbero essere motivo di distrazione.

INTERNO

La Torah, come già detto sopra, è riposta nell’arca-armadio (in ebraico Aron haQodesh Hekhal), incastonata nel muro orientale della sinagoga. La Bimah, un palco dove si legge la Torah, è in mezzo ai seggi dove siedono i fedeli. Il pulpito (in ebraico amud), il leggio rialzato da dove il conduttore alla preghiera (chazzan) conduce la preghiera durante la liturgia. Bimah e pulpito possono anche essere uniti insieme. Sopra l’arca-armadio vi è una lampada tenuta sempre accesa (detta in ebraico ner tamid), in ricordo della menorah del Tempio di Gerusalemme. Nelle sinagoghe ebree ortodosse uomini e donne sono separtai, le donne stanno in uno spalto rialzato, il matroneo

L’ interno della Sinagoga di Torino.
By Daniel Ventura (Proprio lavoro) [CC BY-SA 3.0 or GFDL], via Wikimedia Commons
COME SI ENTRA NELLA SINAGOGA

Per entrare in sinagoga vi sono delle regole, che valgono anche per i non ebrei che le visitano. Innanzitutto è vietato portare zaini e borse, che vengono lasciate in un apposito spazio all’entrata, e i cellulari vanno tenuti spenti o lasciati all’entrata. Gli uomini per entrare devono indossare una kippah (una sorta di papalina) per fargli sentire inferiori a D-o. Nelle sinagoghe ebree ortodosse inoltre le donne stanno nel matroneo separate dagli uomini, in quanto si ritiene che con una donna affianco l’uomo potrebbe distrarsi.

Una kippah.
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