TESTE RELIGIOSE GIUGNO 2017

L’ORDINE MECHITARISTA

L’Ordine Mechitarista è un ordine maschile cattolico armeno. I suoi monaci sono detti mechitaristi e si dedicano alla traduzione di opere religiose e non nella lingua del loro paese e di far riscoprire gli antichi testi armeni stampandoli.

STORIA

Mechitar (1676-1749), che avrebbe fondato l’Ordine Mechitarista, nel 1691, a soli 15 anni, andò nel monastero di Surb Nshan (che significa “Santo Regno) ed entrò nell’ordine dei monaci armeni di Sant’Antonio Abate. Di seguito, nel 1696, diventò anche sacerdote. Egli però era molto deluso dal monachesimo armeno, in quanto esso non si evolveva e rimaneva uguale al passato. La sua delusione lo portò fin da subito a girare per l’Armenia.

Sempre nel 1691, Mechitar incontrò il missionario gesuita francese Jacques Villote. Parlando con Villote, Mechitar scoprì che i cristiani armeni erano separati dalla Chiesa Cattolica, in quanto credenti nella filosofia monofisista (cioè che Gesù abbia solo la natura divina). Mechitar sentì la voglia di riunire i cristiani armeni alla Chiesa Cattolica.

Nel 1700 Mechitar partì dall’Armenia ed andò a Costantinopoli (attuale Istanbul, allora nell’Impero Ottomano), riunì intorno a se circa 10 discepoli e con loro iniziò a fare vita comunitaria. L’anno seguente, l’8 settembre, l’intera comunità di Mechitar si consacrò a Dio: era nato l’Ordine Mechitarista.

L’ordine venne però subito perseguitato dai musulmani ottomani. I monaci fuggirono a Modone (attuale Grecia), territorio della Repubblica Veneziana. Dopo essersi stabiliti a Modone, i mechitaristi andarono da Papa Clemente XI per chiedere di approvare il proprio ordine. Il Papa lo approvò nel 1711, con il nome di Congregazione riformata dei monaci armeni di Sant’Antonio. Dopo l’approvazione, Mechitar decise di aggiungere un voto ai 3 voti presenti in tutti gli ordini monastici cattolici, quello dell’apostolato fino alla morte. Inoltre, impose che per entrare nell’ordine si dovesse avere almeno un genitore armeno e scelse come Regola per i monaci quella benedettina.

Nel 1715 i mechitaristi dovettero ancora fuggire, perché nella Morea (regione dove si trova Modone) iniziò la guerra. Andarono a Venezia, capitale della Repubblica Veneziana, dove vennero ospitati nella Chiesa. Poi gli venne data per viverci l’Isola di San Lazzaro, nella Laguna di Venezia, dove costruirono un monastero ancora oggi utilizzato dall’ordine. Il 27 aprile 1749 Mechitar morì. Venne succeduto da Stephanos Melkonian, che morì nel 1800.

Stampa rappresentante Mechitar.
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Nella seconda metà del XVIII secolo vi furono però delle tensioni tra i monaci mechitaristi, tensioni che si conclusero con la divisione in due gruppi. Uno dei due gruppi andò a Trieste, allora nell’Impero Austriaco, mentre l’altro rimase nell’Isola di San Lazzaro. Successivamente, il gruppo che si era trasferito a Trieste si trasferì a sua volta a Vienna, allora capitale dell’Impero Austriaco.

I due gruppi si riunirono solo dopo 208 anni, nel 2000.

Il monaco mechitarista Mikayel Chamchian (1738-1823).
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DIFFUSIONE

Secondo statistiche del 2002, nel mondo vi sono 35 monaci mechitaristi, che risiedono in 10 monasteri in Italia e Austria. La sede centrale dell’ordine è nel convento dell’Isola di San Lazzaro degli Armeni.

In rosso, i paesi contenenti dei monasteri mechitaristi.
(Per la cartina utilizzata di base: WIKIMEDIA COMMONS)