Siddharta Gautama, detto il Buddha (cioè l’Illuminato), è stato il fondatore del Buddhismo.
Nacque dalla nobile famiglia dei Gautama nel 566 a.C., figlio del re Suddhoana, in un regno tra gli attuali India e Nepal.
Sua madre, Maya, morì poche settimane dopo il parto.
Il padre decise di non fargli conoscere la sofferenza, la vecchiaia e la morte. Lo rinchiuse così in tre palazzi: uno per l’inverno, uno per l’estate e uno per la stagione delle piogge.
A circa 30 anni decise di uscire per conoscere il mondo, ma il padre organizzò tutto per non fargli vedere i suoi lati negativi. Ad un certo punto, però, Siddharta vide un anziano, un malato moribondo, la cremazione di un cadavere e un asceta.
Dopo poco scappò dal palazzo.
Arrivato in una foresta, decise di diventare un asceta; si tagliò i lunghi capelli (tipici dei nobili indù) e scambiò le sue vesti con quelle di un mendicante. Poi si ritirò in meditazioni e privazioni per anni assieme ad altri asceti.
Ad un certo punto capì che tutto ciò era inutile; così se ne andò via.
Poi raggiunse un albero di fico (l’Albero della Bodhi) e si mise a meditare da solo per 40 giorni, finchè non raggiunse l’Illuminazione e capì la vita. Da allora divenne il Buddha, “l’Illuminato”.
A partire da quel momento, iniziò a predicare per tutta l’India settentrionale e il Nepal e fondò il monachesimo buddhista.
Morì a 80 anni nel 486 a.C.